Migrazione di brevetti da Windows a Linux

Grazie alla OIN (Open Invention Network), formata da aziende rivali di e grandi utilizzatrici di GNU/Linux (citiamo solo Ibm e Red Hat), 22 stanno per essere portati in pochi mesi dalla casa di Redmpnd alla del software libero, perché ne benefici e i suoi utenti per quanto riguarda la da essi.
La transazione in realtà non è così diretta, visto che c’è un intermediario in Allied Security Trust, formata da giganti come Hp, Google, Verizon e altri. che ha comprato a un’asta privata i che sono stati presentati come riguardanti stesso. Adesso essi passeranno di mano verso la OIN, e quindi saranno donati alla FLOSS.

I sono, o meglio sono stati, un volano fondamentale per lo industriale, e non solo. Essi vennero istituiti per evitare che chi investe in ricerca e può far uscire sul mercato soluzioni innovative, sia invece frenato dal fatto che qualcuno le possa semplicemente copiare. I servono a fare in modo che per un certo numero di anni solo chi ha speso in innovazione ne possa beneficiare, ed evitare che tutti chiudano in casa i loro segreti, cosa che porterebbe a un ristagno di idee e quindi a uno scarso progresso. Sappiamo bene che si ha avanzamento maggiore quando la scientifica mondiale condivide le informazioni che ha nello scopo comune della crescita.
Da un po’ di anni, grazie alla facilità con cui vengono concessi, nel mondo dell’informatica essi sono perlopiù usati o come difesa da attacchi di uguale arma, o come mezzo per fare soldi.
Grazie al fatto che negli Stati Uniti è riconosciuto il diritto di brevettare non solo invenzioni innovative e realizzate ma anche solo semplici idee astratte e spesso banali, e che si può ricorrere in tribunale contro chiunque le realizzi, attribuendosi la mera paternità del pensiero, e ricevere compensi milionari, abbiamo assistito a una vera e propria rincorsa al brevetto delle idee.
Sappiate a esempio che ogni pagina web esistente su può facilmente infrangere 10 20 e più di questi, negli Stati Uniti. Per fortuna in Europa la cosa è diversa, tuttavia non c’è da stare tranquilli.

Ecco perché la ci tiene tanto a tutelare e chi lo usa, a fare in modo di controbattere le potenziali minacce e costituire una difensiva efficace. Una singola causa per violazione di brevetto costa circa un milione di dollari, cosa che la FLOSS difficilmente può pagarsi.
Un po’ di mesi fa affermò che tra i suoi 50mila ce ne sono almeno 200 che riguardano direttamente Linux, e anche se la cosa finì lì e nessuno specificò meglio di che si trattava in soldoni, ciò non induce chi usa a dormire sugli allori.
Ricordiamo che ad esempio ha fatto un accordo per la dei propri clienti da simili cause, IBM e poi hanno donato alla e ora ne aggiunge altri 22.
Qualcuno può essere critico con questa mossa, disconoscendo la validità e deprecando i brevetti sulle idee, tuttavia non possiamo non ricordare che sono effettivamente un’arma che può stroncare tante fondazioni e programmatori del settore open source. Non si tratta di approvare il sistema, quanto di adeguarcisi e proteggersi.

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