Aggiornare Fedora con yum e gyum

Aggiornare con yum e gyum

Anche se i nostri sistemi sono robusti, affidabili e sicuri, sono tutt’altro che perfetti, e quindi passibili di continue migliorie sia per correggere eventuali errori sia per migliorarne le prestazioni; che ci siano moltissime attive in tal senso è un dato di fatto, e un altro dei pro di questo SO.

Chi ha una connessione veloce, o chi può tenere per ore la linea telefonica occupata, dovrebbe (deve!) pensare quindi all’ continuo del proprio sistema, a tenersi sempre al passo con i pacchetti usciti, non tanto per avere funzionalità in più (che non dispiacciono comunque), quantomeno per avere sempre meno difetti e vulnerabilità.
Quello che può sembrare un compito difficile e noioso, manco a dirlo, ci è risparmiato da vari che si occupano per noi di vedere e verificare se in rete siano presenti al nostro software. Chi ha istallato Redhat si sarà trovato sul pannello un’iconcina con un punto esclamativo lampeggiante, che è la notifica di UP2DATE, l’app Redhat per tenere sott’occhio questo aspetto. Altrettanto famosi sono APT-GET di e RED CARPET di Ximian-Novell… Quelli di hanno invece scelto e supportato YUM (Yellowdog Update Manager), derivandolo dalla distro Yellowdog.

Yum è un’applicazione CLI, che si usa da terminale (con permessi di root), e pur essendo piuttosto semplice e funzionale da usare, può non solo risultare comodo ma anche dare delle funzionalità in più usare per “manovrarlo” un’interfaccia GUI come GYUM (che potete trovare su http://www.fedoranews.com/tchung/gyum/2.0/) e ne parleremo più avanti.
Prima di tutto yum va sistemato “come si deve”, ritoccando il suo file di configurazione: aprite un terminale, loggatevi root e aprite con il vostro editor preferito il file /etc/yum.conf. Al suo interno per primi troverete un po’ di parametri di generali, e un consiglio di base: invece di mettere qui le indicazioni per i repos (potete farlo), fate diversi file, uno per repo, nella dir /etc/yum.repos.d. Ce ne occupiamo tra poco.
l suo principio di funzionamento in parole povere è questo: esso controlla quali pacchetti rpm avete istallato nel sistema, si collega a una serie di siti (detti repositories o repos) per vedere se sono disponibili degli aggiornamenti, e a seconda di quello che gli avete chiesto quando lo avete avviato fa il suo dovere: aggiorna, istalla, rimuove; yum.conf contiene già gli indirizzi dei repos ufficiali Fedora, ma è consigliabile sostituirli con altri più veloci, e anche di aggiungerne in più, per avere più pacchetti a disposizione di quelli che trovate nel dvd di Fedora.
Per farla breve, dopo diverse ricerche ho trovato quelli che dovrebbero essere i maggiori repos esistenti (NB provati con FC3), e qui sotto in sostanza vi copio tutta la mia lista completa, con cui potete aggiornare/creare i vari file .repo, fedora-update .repo etc, e fare i nuovi dag.repo, at.repo e freshrpms.repo.

[base]
#name= Core $releasever - $basearch - Base
#baseurl=http://download.fedora.redhat.com/pub/fedora//core/$releasever/$basearch/os/
name=.org  Core $releasever  Mirror - $basearch - Base
baseurl=http://mirrors.kernel.org/fedora/core/$releasever/$basearch/os

[updates-released]
#name=Fedora Core $releasever - $basearch - Released Updates
#baseurl=http://download.fedora.redhat.com/pub/fedora//core/updates/$releasever/$basearch/
name=Kernel.org Fedora Core $releasever Mirror - $basearch - Released Updates
baseurl=http://mirrors.kernel.org/fedora/core/updates/$releasever/$basearch

[updates-testing]
name=Fedora Core $releasever - $basearch - Unreleased Updates
baseurl=http://download.fedora.redhat.com/pub/fedora/linux/core/updates/testing/$releasever/$basearch/

[development]
name=Fedora Core $releasever - $basearch Tree
baseurl=http://download.fedora.redhat.com/pub/fedora/linux/core/development/$basearch/

[dag]
name=DAG RPM Repository for Fedora Core $releasever - $basearch
baseurl=http://apt.sw.be/fedora/$releasever/en/$basearch/dag

[at-stable]
name=ATrpms for Fedora Core $releasever stable
baseurl=http://apt.atrpms.net/fedora/$releasever/en/$basearch/at-stable

[freshrpms]
name= Linux $releasever - $basearch - freshrpms
baseurl=http://ayo.freshrpms.net/fedora/linux/$releasever/$basearch/freshrpms

Vi consiglio comunque di tenere commentate le [updates-testing] e [development], perché contengono i pacchietti nuovissimi e quindi ancora potenzialmente instabili.
Nei vari file troverete anche attivato il controllo gpg del pacchetti, che ne verifica la bontà con gpgcheck=1; io ho scelto di “fidarmi” e ho impostato gpgcheck=0 per non fare tutto il lavoro di recupero delle chiavi gpg (pura pigrizia), senza avere problemi.

A questo punto dovreste avere il vostro yum pronto per partire: scrivete “yum update” e vedete che succede: prima si scarica tutte le liste degli rpm dai vari siti, le confronta con quelle di sistema, fa una lista a video dove vi informa di quali pacchetti sarebbe propenso ad aggiornare, e vi chiede conferma dell’operazione. Se gli dite di sì, comincia a scaricare da solo uno per uno tutti gli rpm, mettendoli in sottocartelle di /var/cache/yum, e poi ve li istalla in bell’ordine.
In pratica, se vi fidate e lo lasciate fare, avrete il vostro sistema aggiornato all’ULTIMISSIMO pezzo, compreso, e sicuramente ne guadagnerete in funzionalità e perché no, performance. A me dopo 5 mesi dall’uscita di FC3 ha scaricato quasi 350 rpm, numero che dipende ovvio da quello che ho istallato io, ma è comunque notevole.

Se vi dilettate ad aprire il tool system-config-services oppure semplicemente andare a curiosare in /etc/init.d vedete che yum può partire anche come sertvizio: cioè giornalmente lui prende e verifica se il vostro sistema è aggiornato. Comodo!…Ma…??
Forse non troppo, e ora vi spiego perché ho evitato la sua accensione: perchè anche s ei pacchetti sono molto testati, potrebbero verificarsi dei piccoli inconvenienti, delle cosucce da risolvere in forza di questi aggiornamenti, per cui per evitare di trovarmi di fronte a problemi “imprevisti” ho scelto di lasciare attivare yum a mano quando voglio, anche perché non è che proprio tutti i giorni ci sia roba nuova…
Ad esempio, in FC3 dopo il riavvio mi son trovato di fronte a due problemi, di cui sapendone l’origine (yum) mi sono affrettato a cercarne un rimedio, che vi espongo, perché comunque yum automatico o no, non ci si può permettere di farne senza.
Uno è che al login in il sistema mi segnalava ripetutamente che “eggcups si è chiuso e verrà riavviato”, solo che il ciclo si ripeteva di continuo e non c’è altro modo di fermare questa cosa che entrare in un come root e scrivere “prelink /usr//libdbus*so*” (se non ho capito male è un problema di risincronizzazione).
L’altro è che, a quanto pare il 2.6.10 non va tanto d’accordo con le nuove librerie alsa che aggiorna, per cui vi troverete il volume audio swi dispositivi pcm wave etc sempre disabilitato e a zero. O editando /etc/grub.conf cambiate il kernel di default, rimettendo il vostro vecchio con “default=1” oppure vi rassegnate ogni volta a intervenire su alsamixer.

E ora vediamo altre cosette interessanti che si possono fare con yum e soprattutto con gyum.
Yum non è solo “buono” per aggiornare, ma anche per ISTALLARE dei nuovi pacchetti rpm. Prima vi ho detto che per operare è sufficiente scrivere “yum update”, bene, se accanto a update scrivete anche il nome del programma che volete controllare, lui si collegherà ai repos cercando specifici per quello. Potete provare con “yum update firefox” (se avete firefox); se avete fatto l’operazione da poco sicuramente non salterà fuori nulla, in caso contrario sarà trovato l’rpm da aggiornare e vi sarà chiesto il permesso. Con lo stesso principio potete istallare dei che non avete: scrivendo “yum install ” verrà avviata la ricerca negli archivi e in ccaso positivo verrà prima fatto un controllo sulle dipendenze, e poi verrà proposta la lista di tutti gli rpm da istallare per far funzionare l’applicazione che avete scelto.
In questo modo capite che direte ADDIO a tutti i grattacapi di problemi di dipendenze: ci pensa yum! E capite anche l’importanza di avere altri repos nel vostro config: così ha più posti dove cercare e la lista di che potete avere a comando si allunga notevolmente. Solo il repositorio DAG ad esempio ha attualmente più di 2000 pacchetti!

E ora è giunto il momento di capire anche l’estrema comodità di avere e usare gyum. Dopo che l’avete istallato, lo potete avviare dall’icona dentro il menù “strumenti di sistema”; ci mette un po’ a rendersi disponibile perchè ogni volta deve non solo scaricarsi le liste aggiornate dai repos, ma anche confrontarle con quella del vostro sistema e poi dividere il tutto in 3 categorie su 3 tab differenti: “install”, “remove” e “update”. Quando vi dirà “GYUM is ready” potrete esplorare queste liste e vedere cosa potete aggiornare, rimuovere ma soprattutto istallare…
Ad esempio io ho una lista di più di 2100 nomi di pacchetti che possono entrare facilmente nel mio sistema: basta che spunto la casellina accanto al nome di tutti quelli che voglio, clicco sul tasto “install”, ed esso fa il resto: risolve le dipendenze, mi chiede conferma, scarica e istalla. Meglio di così!… E’ anche possibile per ognuna leggere una breve descrizione, così potete curiosare e vedere se qualcosa vi stuzzica per essere provato. Io vi consiglio “celestia”, un simulatore spaziale 3D che lascia chiunque a bocca aperta e “webmin”, un tool MOLTO potente di amministrazione generale del vostro sistema via interfaccia web.
Ovviamente c’è modo anche per yum di mostrarvi la lista dei disponibili, ma poi ve la dovete cavare da soli a scorrerla; gyum vi rende le cose facili!!

E per un sistema operativo la cui difficoltà d’istallare applicazioni (per via delle dipendenze) è uno dei maggiori ostacoli per l’utente medio, io trovo che yum e gyum siano veramente dei grandi passi in avanti! Non sono le sole applicazioni che fanno questo (ricordiamo il citato apt-get con synaptic), ma visto che parlo di Fedora, questo è quello che ci fa troiare pronto. :))

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